Classe in quarantena, “due tamponi a pagamento in un mese”

“Impossibile prendere appuntamento con la Ausl”
“Per la seconda volta da fine novembre, abbiamo ricevuto una chiamata dalla scuola: la classe della Primaria che frequenta mio figlio è in quarantena perché una maestra è risultata positiva. Per la seconda volta, la madre con la quale convive non è riuscita a prenotare il tampone all’Azienda sanitaria e siamo dovuti andare a farlo privatamente, pagando 75 euro ogni volta. E un terzo lo aveva fatto già a ottobre: in quel caso aveva avuto il raffreddore, ma per le normative non poteva rientrare a scuola senza esito negativo del tampone”. La classe in quarantena è in provincia di Pistoia, ma a raccontare la storia è un papà che vive a San Miniato.
“Ho parlato con alcuni genitori qui e, in casi analoghi, loro sono stati contattati dall’Ausl e hanno potuto fare il tampone gratuitamente. Noi paghiamo già le tasse per avere il servizio, perché poi, al bisogno, dobbiamo ripagarcelo di nuovo?”. Dopo l’unificazione delle aziende sanitarie locali, quella di Empoli (alla quale appartiene San Miniato) e quella di Pistoia sono confluite nell’Azienda unica Usl Toscana centro. “Allora perché questa disparità di trattamento? Noi abbiamo saputo dalla scuola che iniziava e anche che finiva la quarantena”.
Nonostante l’Ausl si sia subito attivata e abbia previsto numeri di telefono, indirizzi mail e piattaforme specifiche per ogni esigenza legata al covid 19. “Una mamma della classe è riuscita a prenotare il tampone alle 2 di notte, ma mi devo alzare di notte per prendere un appuntamento? Per il resto non abbiamo ricevuto nessun riscontro”. I bambini, alla fine, sono tutti negativi, quindi le misure prese a scuola sono state sufficienti a fermare il contagio, “però ci siamo sentiti soli”, è la sintesi di questo genitore.