Cattaneo sempre più tecnologico: in arrivo il terzo laboratorio di chimica da 120mila euro




L’investimento della stazione sperimentale per l’industria delle pelli
Strumenti e macchine all’avanguardia di ultima generazione. Ieri mattina 26 novembre sono stati consegnati gli arredi all’istituto tecnico Cattaneo di San Miniato per la realizzazione del terzo laboratorio di chimica. Una dotazione per l’analisi chimica, che si aggiungerà ai primi due laboratori già operativi, grazie all’investimento da 120mila euro della stazione sperimentale per l’industria delle pelli.
Saranno in funzione dopo le vacanze di Natale e formeranno i tecnici del futuro: in questo modo la lavorazione del cuoio e della pelle sarà sempre più basata sulla tecnologia per garantire i migliori risultati.
“Andiamo a costruire un terzo laboratorio con strumentazioni ancora più moderne e all’avanguardia – il commento del dirigente scolastico Alessandro Frosini -. Il progetto, realizzato con la collaborazione del Polo Tecnologico Conciario e l’associazione conciatori e finanziato grazie alla stazione sperimentale, permetterà di rispondere sempre più accuratamente alle esigenze del tessuto produttivo del territorio. Lo scopo è implementare la ricerca per innescare un processo in continuo miglioramento”.
Così, di fatto, il Cattaneo consolida la sua fama di istituto in grado di indirizzare al mondo del lavoro. In modo particolare per quel che riguarda gli indirizzi scientifici come chimica e biotecnologie sanitarie, che sono un punto di riferimento per le aziende del settore conciario.
“Il progetto è stato redatto secondo le nostre esigenze – ha spiegato Frosini -, ma l’investimento della stazione sperimentare avrà un ritorno grazie alle competenze dei ragazzi. Pensiamo di poter avere tutto in opera da gennaio. Stamattina c’è stato un primo sopralluogo della provincia e nelle prossime settimane, approfittando della pausa natalizia, saranno svolti i lavori necessari per l’installazione. Si tratta di alcune modifiche all’impianto idraulico per gli allacci necessari e degli interventi sul pavimento per accogliere i banconi più pesanti. Organizzeremo un’inaugurazione una volta operativi, fisica o virtuale”.
Così l’idea progettuale del Cattaneo ha trovato la fiducia della stazione sperimentale per l’industria delle pelli. Quest’ultima è un istituto di ricerca nazionale nato a Napoli che oggi ha le sue sezioni nei principali distretti industriali d’Italia: per quello del Cuoio, la sua sede è a Santa Croce sull’Arno, nei locali di PoTeCo.
Dopo gli arredi (banconi, lavabo, cappe, armadi) e i lavori della provincia sarà la volta degli strumenti: attrezzature professionali (già usate in veri e propri laboratori di analisi) in comodato d’uso consegnate dalla stazione sperimentale. Ci sarà anche un piano di lavoro per disabili, regolabile in altezza: così chi si trova su una sedia a rotelle, magari anche solo per un semplice infortunio temporaneo, può partecipare al laboratorio in totale autonomia.
“Si tratta di uno strumento per cromatografia liquida ad alte prestazioni – ha spiegato Sandro Jurinovich, docente di chimica e curatore del progetto -, uno spettrofotometro infrarosso adatto all’analisi della superficie dei materiali e uno spettrofotometro uv-visibile, uno dei più usati nei laboratori che fanno controllo qualità. Poi ci sono tutta una serie di attrezzature a corredo come stufe e sistemi di agitazione meccanica. Questo perché si tratta di analisi di campione complesse e il campione prima deve subire una serie di trattamenti”.
Merita sottolineare che si tratta di strumenti per l’analisi di qualsiasi materiale, non solo pelle e cuoio. Spaziando dall’analisi delle acque a quelle dei terreni per verificare eventuali livelli di contaminazione fino a tutto il settore alimentare. “Il laboratorio avrà un alto grado di versatilità – ha concluso Jurinovich -: faremo delle attività di impresa simulata. Quindi dopo aver studiato la teoria gli studenti avranno dei campioni da analizzare come fossero un vero laboratorio di analisi”. Questo per fornire una formazione pratica e per ridurre lo scalino, a volte troppo alto, del passaggio dalla scuola al lavoro.