Uno street food gestito da ragazzi autistici, Casa Ilaria in gara per il premio da 40mila euro



Il concorso di Confagricoltura: ecco come votare Agri Social Food
La sfida è ambiziosa, ma tutt’altro che impossibile: uno street food gestito da ragazzi con autismo. Per loro che già coltivano, vendono, cucinano e servono i loro prodotti a chilometro zero. Sono i ragazzi e le ragazze di Casa Ilaria, progetto benefico che nasce sulle rovine di un antico monastero a Montefoscoli, nel comune di Palaia. Lì i ragazzi con disabilità fisica o psichica o con altri problemi di salute e sociali lavorano e portano avanti una serie di servizi utili per tutti. Stavolta, però, c’è bisogno dell’aiuto di tutti: Casa Ilaria corre per un concorso di Confagricoltura, Coltiviamo agricoltura sociale, che mette in palio tre premi da 40mila euro.
Votare è semplicissimo e c’è tempo fino al 26 novembre: basta iscriversi alquesto link(https://www.coltiviamoagricolturasociale.it/iscriviti) e compilare le caselle, aspettare che arrivi l’email di iscrizione con i dati registrati, aprirla e cliccare sul link nel testo. Dopodiché, inserire email e password e il primo progetto in gara che apparirà sarà proprio quello di Casa Ilaria (ci sarà la foto dei ragazzi che indossano il grembiule): a quel punto bisogna cliccare per entrare nella scheda del progetto, scorrere foto e testo finché non appare la manina da cliccare per mettere “Mi piace”, dando così il proprio voto.
Il progetto si chiama Agri Social Food e prevede la nascita di uno street food gestito da ragazzi con autismo. Dall’impegno nei campi, al servizio al cliente, passando per i fornelli. L’idea è pensata anche per chi non può andare a trovare i ragazzi nella loro base: ci sarà anche l’Ape da street food per il servizio a domicilio. Non il solito aperitivo, insomma.
Votare e far votare Casa Ilaria è un’azione che non costa nulla, ma che porterà, invece, dei benefici al territorio. La cooperativa, infatti, da tempo opera nella provincia di Pisa rendendo abili al lavoro coloro che sono dimenticati e ignorati dalla comunità, andando nei mercati a vendere i prodotti della terra, promuovendo eventi e momenti di formazione. O con progetti come RistorAzioni, che punta all’inserimento lavorativo dei ragazzi con autismo.