Va in banca e ha un malore, la moglie: “Ha il Covid, siamo in quarantena”. Deidda: “Irresponsabili”

Il fatto in una filiale di Santa Croce sull’Arno.
“Come si può essere così irresponsabili? Così si mortifica l’impegno del personale sanitario”. Tra stupore e rabbia, Giulia Deidda ha commentato così la notizia. E increduli dovevano essere anche i dipendenti della banca di Santa Croce sull’Arno che hanno prestato soccorso all’anziano quando hanno sentito le parole della moglie. Dopo il malore, infatti, la donna ha spiegato che i due si trovavano entrambi in quarantena perché l’uomo era positivo al Coronavirus.
Un gesto stupido, quasi surreale, che non trova spiegazione se non nella leggerezza e incoscienza si chi l’ha compiuto. “Qualcuno avrà scosso la testa. Qualcuno avrà pensato che servirebbero più controlli – ha commentato Giulia Deidda, sindaca di Santa Croce – Ma i numeri li conosciamo bene: i positivi nel nostro territorio sono oltre 200, e questa coppia nemmeno risiede a Santa Croce sull’Arno. Serve responsabilità personale, serve rispettare le regole per il bene proprio e di quello degli altri. Come si può essere così irresponsabili da recarsi in un ufficio aperto al pubblico rischiando di contagiare decine e decine di persone, alcune delle quali lavorano per offrirci un servizio necessario? Ci si rende conto che così si mortifica l’impegno del personale sanitario che negli ambulatori e negli ospedali lavora senza sosta per salvare ogni giorno la vita di chi si è ammalato?
Vorrei che questo facesse riflettere tutte e tutti su una cosa: controllare un po’ meglio è possibile soltanto se c’è un lockdown come quello della scorsa primavera, che non vorremmo rivivere. Per questo mi appello a tutte e tutti voi: facciamo attenzione, siamo prudenti e soprattutto rispettiamo le regole perché il nostro atteggiamento quotidiano è fondamentale per la lotta al virus.
E se conosciamo qualcuno che deve restare a casa e vive questa cosa con disagio, proviamo a telefonargli e diamogli conforto. La socialità cambia, è vero, ma possiamo trasmettere vicinanza e affetto in molti modi, visto che fortunatamente rispetto al passato abbiamo più strumenti”.