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I sindaci dell’Unione Valdera: “Siamo vicini a chi sta facendo sacrifici”

29 ottobre 2020 | 17:07
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I sindaci dell’Unione Valdera: “Siamo vicini a chi sta facendo sacrifici”

Via a un “tavolo di concertazione” con tutte le associazioni di categoria

È una sorta di lettera a cittadini e commercianti quella firmata da tutti i sindaci dei comuni dell’Unione Valdera dopo il dpcm del presidente del Consiglio che chiudeva o limitava molte attività lavorative. Di seguito le parole integrali dei sindaci Alessio Lari, Arianna Cecchini, Cristiano Alderigi, Dario Carmassi, Marco Gherardini, Matteo Franconi, Mirko Terreni.

Il nuovo Dpcm entrato in vigore lunedì 26 ottobre prevede disposizioni molto stringenti in ogni settore. È indubbio che il provvedimento colpisca più duramente alcune categorie come bar, ristoranti, palestre e artigiani. Ecco allora che dobbiamo stare vicini. Vicini a persone che non senza sacrifici hanno adeguato le loro attività alle nuove norme e che adesso, proprio per seguire le ultime disposizioni, sono state costrette a chiudere il proprio esercizio tutto il giorno o a partire dalle ore 18. Cosa che riguarda anche i circoli ricreativi da sempre perno della socialità delle nostre comunità.

A tutti loro dobbiamo essere vicini. Vicini come istituzioni. Il Governo ha assunto impegni precisi per sostenere i settori più colpiti dai provvedimenti. È indispensabile però che questi ristori arrivino velocemente per salvaguardare imprenditori e dipendenti. Come Unione Valdera, per quanto nelle nostre possibilità, cercheremo da una parte di sollecitare il Governo e dall’altra di far sentire la nostra presenza ai circoli e ai commercianti. A riguardo abbiamo predisposto un tavolo di concertazione con tutte le associazioni di categoria in cui analizzeremo, da vicino, tutte le criticità emerse in questo frangente. Vicini come cittadini. Cerchiamo di preferire i negozi di vicinato, la bontà del loro lavoro e dei loro servizi. È il momento di ripagarli degli sforzi che, insieme alle nostre amministrazioni, ogni anno vengono fatti per ravvivare i nostri centri.

Dobbiamo anche stare lontani. Lontano da chi pare non tener di conto delle uniche, essenziali precauzioni con cui possiamo permettere al Covid-19 di non propagarsi. Lontano dai violenti, dai facinorosi, da chi intende alimentare polemiche sterili, senza comprendere la complessità della situazione e senza proporre alcuna soluzione. Lontano dagli altri, o almeno a oltre un metro di distanza, anche dalle persone che amiamo perché è l’unico modo di preservarle dalla possibilità di contrarre l’infezione. Lontano per un breve periodo, per ritrovarci più uniti e vicini come comunità quando la pandemia e questi difficili momenti saranno per fortuna alle nostre spalle.