Docenti a scuola di educazione civica, il progetto per accompagnare cittadini responsabili

Il Comprensivo di Castelfranco di Sotto non rinuncia alla formazione degli insegnanti
L’emergenza sanitaria e la corsa alle sempre nuove norme per scongiurare il contagio da coronavirus impegnano parte del tempo. Ma anche in questo momento carico di complessità, la scuola non dimentica chi è e qual è la sua missione: educare e formare. Anche grazie a un aggiornamento costante. Stanno partecipando a un corso su “Educazione civica e sostenibilità: progettare i nuovi percorsi formativi” i circa 150 docenti di tutte le scuole di ordine e grado dell’istituto comprensivo Leonardo Da Vinci di Castelfranco di Sotto. Da quest’anno, infatti, l’insegnamento dell’educazione civica è tornato nei programmi scolastici, non come disciplina distinta però (come succedeva con gli studi sociali per esempio), ma con progetti trasversali che interessino tutte le materie, ciascuna per le sue competenze.
La legge del 2019 sulla “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica” infatti assegna alle scuole il compito di progettare percorsi per contribuire a formare cittadini responsabili e attivi e a promuovere la partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. L’educazione civica sviluppa nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea per sostanziare, in particolare, la condivisione e la promozione dei principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale e diritto alla salute e al benessere della persona.
Di Costituzione e riciclo dei rifiuti, per citare alcuni argomenti molto presenti, a scuola si è tornati a parlare già da qualche anno, specie dopo le indicazioni del 2012, ma in questo caso significa mettere a sistema le singole iniziative, in un percorso che aiuti a crescere cittadini sempre più responsabili, a partire dalla scuola dell’infanzia.
“C’è un’emergenza che ci cambia davanti ogni giorno e che ci costringe a stare all’erta, noi come ragazzi e genitori – ricorda il dirigente Sandro Sodini -, ma ci sono anche da garantire formazione e istruzione e neppure davanti all’emergenza sanitaria può fermarsi la formazione, compresa quella dei docenti” che in questi giorni sono alle prese con il corso di DirScuola, ente accreditato per la formazione del personale della scuola, tenuto da Sandra Scicolone.
Sono 6 ore on line, molte di più quelle di studio individuale. Poi più lunga e complessa sarà la fase successiva, quella della progettazione. Da fare in un modo tutto nuovo, secondo un curriculum verticale che parte dall’Infanzia e arriva alla Secondaria di primo grado, tanto che per programmare è al lavoro una commissione con docenti di tutti gli ordini di scuola, su percorsi trasversali che rendano un po’ più esperienziale, più pratica, questa nuova disciplina.
Referente del progetto è Susanna Picchi, maestra della scuola dell’infanzia, a dimostrazione che essere cittadini responsabili è un processo lungo e difficile, che funziona meglio se si impara da piccoli. Con la logica che è più facile assimilare le regole, verso quella “testa ben fatta” che per il filosofo Edgar Morin, passa per la “non frammentazione del sapere”.
“Il senso della cittadinanza – per il dirigente – è un grande impegno e la sfida della scuola è formare cittadini consapevoli. Molte di queste cose, a scuola si fanno ormai da anni, ma così sono più organizzate, strutturate e messe a sistema, ferme su principi che l’appartenenza all’Italia, all’Europa e al mondo ci insegnano“.