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La 50esima edizione della Mostra del tartufo a San Miniato è stata annullata

23 ottobre 2020 | 11:47
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La 50esima edizione della Mostra del tartufo a San Miniato è stata annullata

Il sindaco Giglioli: “Lo scenario è cambiato, abbiamo messo la salute al primo posto”

“Da metà settembre lo scenario è cambiato e in base a questo abbiamo preso una decisione. Una scelta durata molte riunioni, una gestazione di almeno 20 giorni ed è servito anche l’ausilio della prefettura. Abbiamo deciso di non svolgere la mostra mercato del tartufo 2020. Anche se secondo il Dpcm ultimo si sarebbe potuta svolgere, abbiamo ritenuto che non ci fossero le condizioni”. Lo annuncia il sindaco di San Miniato Simone Giglioli stamattina venerdì 23 ottobre durante una videoconferenza sugli ultimi aggiornameti alla luce delle nuove disposizioni, ma suprattutto della risalita dei contagi.

Gli sforzi di San Miniato Promozione per ripensare la mostra in modalità diffusa non sono serviti, almeno per quest’anno, a mantenere la manifestazione. Le idee certo rimangono per gli anni a venire, ma la delusione è lo stato d’animo che prevalentemente aleggia nell’aria.

“Dalla nostra nomina, a giugno – ha spiegato Marzio Gabbanini, presidente di San Miniato Promozione -, ci siamo posti due obiettivi: dotarsi di un piano a medio-lungo termine che favorisca e promuova le risorse di San Miniato e fare la Mostra. Nei mesi di luglio e agosto abbiamo visto il bicchiere mezzo pieno anche perché quest’anno poteva essere un banco di prova per ripensarla. Abbiamo un programma già definito nei minimi dettagli, c’era un piano B e addirittura un piano C, che non sarebbe stata più una Mostra, ma solo vendita dei prodotti”.

Il programma, effettivamente, anche se non ancora svelato del tutto, era pronto. Salta la Mostra al femminile, saltano gli incontri con gli ospiti di rilievo, saltano le conferenze sull’uso del tartufo nella dieta e nell’eros. E poi, la novità principale della 50esima edizione, era che per il mezzo secolo la Mostra si era dotata di un logo.

La decisione

Una decisione senza dubbio sofferta, considerando che San Miniato aveva puntato tutto sulla Mostra come volano per il rilancio del turismo in questo anno di pandemia. Sofferta, ma condivisa: “Abbiamo ricevuto plausi – hanno spiegato Giglioli e Gabbanini – da tutto gli attori coinvolti”. Espositori, sponsor, associazioni, ristoratori, ma anche tutto l’indotto del settore alberghiero che negli anni scorsi ha ospitato più di 50mila visitatori. E’ una perdita economica enorme, ma “non c’è nulla che possa valere la salute e l’incolumità delle persone – ha detto il presidente di San Miniato Promozione, che ha aggiunto -: L’etica stessa della mia professione di medico rende ancora più forte il senso di responsabilità verso la tutela della salute di tutti”.

Abbiamo deciso di non addentrarci nelle interpretazioni dei Dpcm – ha continuato Marzio Gabbanini -. È servito un grande senso di responsabilità perché sarebbe un controsenso, mentre aumentano i contagi, prendere un rischio del genere. Prima o poi la rifaremo, il programma è solo spostato e magari possiamo rinforzare le attività di promozione durante tutto l’anno”. Ovvio che poi, a quel punto, non sarebbe più la Mostra mercato nazionale del tartufo bianco, ma la promozione insisterebbe su altre varietà, a seconda della stagione.

“Avremmo potuto contingentare la Mostra – ha aggiunto il sindaco Giglioli -, ma il problema si spostava un metro fuori dagli ingressi. Abbiamo messo la salute al primo posto. Era una mostra diffusa e il connubio con la città era una parte fondamentale. La comunicazione – ha assicurato – sarà fatta anche in consiglio comunale”.

Così San Miniato deve rinunciare all’evento che lo caratterizza per eccellenza, quello atteso per un anno. Con la Mostra principale anche tutte le sagre satelline vengono annullate: quest’ultime però, per decreto. Se, infatti, l’ultimo Dpcm del presidente del consiglio dei ministri non vietava le fiere di carattere nazionale, come è quella di San Miniato, proibiva quelle locali. Già annullata quella di Ponte a Egola che si sarebbe dovuta tenere da oggi fino a domenica 25, così come la TartuFesta a Montaione e quella di San Miniato Basso.

Tuttavia, c’è un altro grande elemento di incertezza: “Il Dpcm del 18 ottobre – ha detto il sindaco Giglioli -, anche se consente lo svolgimento di Fiere e Mostre a carattere nazionale ed internazionale come la nostra, scade il 13 novembre, proprio alla vigilia di quella che dovrebbe essere stata l’inaugurazione della Mostra (il 14 novembre), altro elemento che non ci permette un’organizzazione e una tempistica dilatata per mettere insieme i pezzi di una macchina molto complessa come questa. La stagione del tartufo non si ferma, certo si modifica: non ci saranno sagre e Mostra, ma il tartufo si potrà mangiare nei nostri ristoranti e si potrà acquistare dai nostri produttori e tartufai”.