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“Un parco naturale per difendere il tartufo”, il Papero sta fermo un giro ma Balconevisi rilancia

3 ottobre 2020 | 20:40
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“Un parco naturale per difendere il tartufo”, il Papero sta fermo un giro ma Balconevisi rilancia
“Un parco naturale per difendere il tartufo”, il Papero sta fermo un giro ma Balconevisi rilancia
“Un parco naturale per difendere il tartufo”, il Papero sta fermo un giro ma Balconevisi rilancia

Un Gioco dell’Oca gigante nel programma della festa del tartufo bianco e del fungo

“Una sorta di parco naturale, con tutele maggiori per difendere il tartufo“. E’ la proposta lanciata dal presidente dell’Us BalconevisiPaolo Nacci alla presentazione di due fine settimana al tartufo nella frazione che, per quest’anno, dovrà rinunciare al Palio del Papero.

Un’idea sulla quale il sindaco Simone Giglioli si è impegnato a riflettere: “Sarà un percorso lungo, però i nostri boschi e le nostre campagne sono una nostra risorsa, oltre che la metà del nostro territorio. Intanto abbiamo istituito un Tavolo verde dove tutti i portatori di interesse possono discutere e avanzare proposte sui temi ambientali”.

Questo in vista della Festa del Tartufo Bianco e del Fungo si farà proprio grazie all’impegno dell’Us Balconevisi e dei tanti volontari coinvolti sabato 17 e domenica 18 con cena a prenotazione obbligatoria.

Domenica il cartellone è fitto: si parte con il XVII Motoraduno del Tartufo alle 9, poi alle 9,30 la VI Mangia..longa, pranzo al tartufo bianco e fungo con prenotazione obbligatoria, gara di escavazione il pomeriggio seguita dall’apertura degli stand gastronomici e dal mercatino in piazza. Niente Papero ma alle 16,30 in piazza I maggio c’è il Gioco dell’Oca gigante e alle 17 sarà premiato il tartufo dei record e subito dopo il vincitore della gara di escavazione.

Una festa, questa, nata 42 anni fa, grazie alla lungimiranza e al coraggio di Rutilio Sardelli, Uriano Fontanelli, Franco Bertelli e Ugolino Fiordispina. Su quella terra nella quale Arturo Gallerini trovò il tartufo più grande mai cavato. La figlia Francesca, tartufaia come il padre, ricorda: “Non è che ne parlasse molto di quel tartufo così celebre perché come tutti i tartufai aveva i suoi segreti da custodire. Però fu una giornata veramente emozionante, che porto dentro di me”. Gloria Gazzarrini, la nipote di Eugenio Gazzarrini, uno dei primissimi commercianti ricorda: “Nonna che andava in bici a prendere il tartufo, che riempiva le balle. In casa siamo cresciuti nell’odore di tartufo, quando giocavamo ogni tanto ne rubavamo uno. E’ un qualcosa che per me è stato come una colonna portante della mia vita, che adesso dobbiamo esser bravi a preservare, perché come tutti sanno di tartufo ce n’è sempre meno”.

Da qui la proposta del presidente Nacci, che poi ha anche raccontato un’edizione tutta particolare del Palio del Papero, una “non edizione”: la corsa non ci sarà, perché sarebbe impossibile gestire i sicuri assembramenti. Però questo non vuol dire alzare bandiera bianca: “Il Palio non si farà – ha comunicato Paolo Nacci – però le contrade avranno dei momenti a loro dedicati dove racconteranno gli episodi più belli. Il Palio è uno spaccato di vita che ricorda quella dei nostri nonni, quel rapporto fra uomo e animale di conoscenza e di rispetto”.

Con la cena su prenotazione sabato 10 ottobre e la passeggiata alla scoperta dei boschi di Balconevisi domenica mattina, anche questa da prenotare come il pranzo. Alle 15,30 saranno recitati e raccontati vecchi episodi del Palio, mentre alle 17 Buecchio, Fornacino, Borgo e Fondo di Scesa si sfideranno a colpi di dolci.

Il presidente della Fondazione San Miniato PromozioneMarzio Gabbanini ha concluso ringraziando i volontari che si adoperano per preservare la tradizione del tartufo, a partire dalle tante donne che ne hanno fatto la storia.