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“La città che muore è più viva di Montopoli Valdarno”, lettera appello al sindaco

26 settembre 2020 | 18:14
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“La città che muore è più viva di Montopoli Valdarno”, lettera appello al sindaco
“La città che muore è più viva di Montopoli Valdarno”, lettera appello al sindaco
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“La città che muore è più viva di Montopoli Valdarno”, lettera appello al sindaco
“La città che muore è più viva di Montopoli Valdarno”, lettera appello al sindaco
“La città che muore è più viva di Montopoli Valdarno”, lettera appello al sindaco

“Questa situazione di stallo fisso va sbloccata. Tutti sarebbero presenti e disponibili, ne sono convinto”

“Civita è ripartita per merito del suo sindaco che ci ha creduto, anche Montopoli Valdarno ha un sindaco. Anche Montopoli può rinascere, se ci crediamo tutti e l’amministrazione comunale per prima: la Consulta, i cittadini e tutte le associazioni sarebbero presenti e disponibili, ne sono convinto”. Lo scrive Gianfranco Geri alla sua Città, con una lettera aperta che vuole essere uno stimolo a ripartire, a fare di più insieme, perché così si ottiene il meglio.

Ecco, di seguito, la riflessione appello di Geri.

Montopoli muore, nonostante le sue notevoli testimonianze storico medievali.

Ho visitato Civita di Bagnoregio, quella che tutti conoscono come, “la città che muore”.
Ho trovato un borgo storico estremamente vivo, ordinato, tutto perfettamente restaurato, 16 abitanti residenti ma gli addetti nelle varie attività sono centinaia, ognuno serio e consapevole del suo ruolo, non c’è confusione, né schiamazzi o urla o rumori inutili. Ci sono tantissimi turisti che in religioso silenzio si godono quell’ambiente unico, immortalando con le foto un paese che doveva essere morto e invece è più che vivo e vitale, gustando le sue viste panoramiche e le sue delizie culinarie, visitandone accuratamente ogni angolo, dal prezioso interno della sua chiesa ai suoi palazzi storici curatissimi, alle abitazioni private tutte restaurate in stile antico e niente di moderno.

I turisti arrivano di continuo e scoprono ogni particolare, anche il più insignificante è una gradita sorpresa, i pochi negozi e le tante osterie mostrano al loro interno reperti storici in bella vista attraendo i clienti, ogni angolo e ogni strada sono adornati con fiori, la pulizia è d’obbligo ovunque.

Il nostro parroco don Udoji, durante l’omelia di domenica 13 settembre, fa riferimento al depauperamento del nostro Paese in tutti i suoi aspetti, pochi giovani e tanti anziani, sempre meno abitanti, tanti negozi e attività chiuse, assenza totale di turismo e di vita, solo auto in transito, un vero mortorio.

Capisce il malcontento crescente della gente che si lamenta ma la sprona ripetutamente a reagire, a fare di tutto perché questo loro Borgo storico riprenda vigore, vitalità e riemerga dal suo torpore. Il parroco è arrivato da neanche un anno e già ha capito che questa situazione di stallo fisso va sbloccata, non conosce la vitalità che c’era in paese fino a 50 anni fa, ma ci incita al risveglio e a motivarci. Don Udoji sente che questi parrocchiani hanno bisogno di fiducia, di speranza, di vedere che il loro Borgo si riattivi e ricominci a vivere, e li spinge a muoversi, facendosene partecipe.

Noi però conosciamo quella vitalità che c’era in paese, noi sappiamo che potremmo anche provare a riattivarla, l’ho proposto tante volte all’amministrazione comunale: cosa ci costa aprire un tavolo di lavoro dove Comune, Consulta e Cittadini comincino a dedicarvisi con convinzione e assiduità

Montopoli ha una lunga e laboriosa storia alle spalle e tanti se la ricordano ancora, non sarebbe difficile riallacciarla, farla rivivere, riattivare il paese e offrire un forte richiamo turistico per il benessere dei cittadini e per un futuro più prospero di lavoro per le nostre nuove generazioni. Quelle attività, vere e in gran quantità, erano necessarie per la vita paesana e agreste di quei tempi, oggi, in modo dimostrativo o espositivo sarebbero un motivo di forte attrazione e rilancio.

Montopoli ha bisogno di vita, di presenza umana, di farsi conoscere al turismo e al mondo. C’è tanta voglia di raccontare il passato, con monumenti storici, musei e vividi ricordi personali. C’è tanta storia da vedere, tanta campagna salubre da godere, tanti percorsi da fare con ogni mezzo. Si può arrivare da noi in auto o treno e si è anche vicinissimi alle più belle città della Toscana.

Civita è ripartita per merito del suo sindaco che ci ha creduto, anche Montopoli ha un sindaco. Anche Montopoli può rinascere, se ci crediamo tutti e l’amministrazione comunale per prima. La Consulta, i cittadini e tutte le associazioni sarebbero presenti e disponibili, ne sono convinto.

Gianfranco Geri