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“I ragazzi l’hanno distrutto”, lo sfogo di una cittadina sui giardini di via Silvio Pellico

15 settembre 2020 | 12:27
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“I ragazzi l’hanno distrutto”, lo sfogo di una cittadina sui giardini di via Silvio Pellico
“I ragazzi l’hanno distrutto”, lo sfogo di una cittadina sui giardini di via Silvio Pellico
“I ragazzi l’hanno distrutto”, lo sfogo di una cittadina sui giardini di via Silvio Pellico

“I cestini sono pieni, le piante seccate o spezzate e nessuno rispetta le regole”

“Il giardino via Silvio Pellico a Ponte a Egola è in totale degrado, i ragazzi che ci giocano sono maleducati e rumorosi, non hanno rispetto per niente, lasciano bottiglie di plastica sparse, indumenti dimenticati da settimane, ma soprattutto hanno distrutto le piante che il comune aveva piantato per poterci giocare a pallone”. Così una residente nell’area intorno ai giardini di via Silvio Pellico a Ponte a Egola si sfoga, dando voce anche ad altri che abitano nella zona, esasperati da “urla e schiamazzi giorno e sera”.

L’area in questione, prima di diventare un giardino pubblico era tutta erbacce e poco altro. Il comune di San Miniato aveva deciso di riqualificarla facendone un giardino, piantando alberi e installando dei lampioni. “È un peccato vederlo ridotto così – ha detto la cittadina – Non è giusto distruggere le cose che abbelliscono il nostro paese. Dagli otto anni in su, vengono con la bicicletta e passano sull’erba con le bici, hanno rotto le piante con il pallone, colpiscono anche le auto parcheggiate. La colpa è dei ragazzi, ma l’insegnamento dovrebbero darlo i genitori che se ne stanno seduti e non dicono niente: anzi, se diciamo qualcosa poi siamo noi i brontoloni. È chiaro – ha proseguito la donna – i bambini devono giocare, ma ci vuole un po’ di riguardo”.

Poi la richiesta di una maggiore attenzione e manutenzione: “Il comune – ha aggiunto – ci viene poco: ci doveva essere una recinzione che non è mai stata messa, i cestini sono pieni perché nessuno li svuota, le piante sono seccate perché nessuno le annaffia e poi rifiuti sparsi. Insomma, una situazione di degrado. Poi tutti senza mascherina, e sono tanti: ci vorrebbero più controlli”.