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Un polo scolastico a Ponte a Egola, la proposta di CambiaMenti

19 agosto 2020 | 12:17
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Un polo scolastico a Ponte a Egola, la proposta di CambiaMenti

“Cerchiamo insieme gli spazi”

Il tema caldo di queste settimane, se non mesi, è quello delle scuole. In particolare, del rientro a scuola. L’emergenza da Covid-19 ha messo in mostra come ci sia, in molte zone, una carenza di strutture adeguate a ospitare ragazzi e ragazze. Per ovviare a questa carenza, secondo la lista CambiaMenti serve “Progettazione”, una parola chiave che è stata ripetuta come un mantra anche durante la campagna elettorale. Da qui la proposta: mettersi a studiare la realizzazione di un polo scolastico per la frazione di Ponte a Egola. Un polo che accolga dai bambini dell’infanzia ai ragazzi delle scuole medie, quindi dai 3 ai 14 anni.

Questo, nelle intenzioni di CambiaMenti, andrebbe anche a mitigare lo squilibrio tra le frazioni del comune di San Miniato secondo un aspetto urbanistico. Così la lista con capogruppo in consiglio comunale Manola Guazzini ha chiesto all’amministrazione di impegnarsi sul tema, inserendo la scuola tra le 10 scadenze sollecitate dall’opposizione.

“È ovviamente lodevole – ha detto Guazzini – lo stanziamento di 130 mila euro per adeguare alle misure anticovid le scuole elementari e medie del Comune, tra cui quelle di Ponte a Egola. Queste ultime scuole risultano però, dalla stessa documentazione messa a disposizione dall’amministrazione, tra le più piene di criticità sui temi della sicurezza strutturale e dell’adeguatezza didattica. Invece di sprecare risorse in progettazioni sulla realizzazione della sede definitiva del liceo Marconi a Ponte a Egola, destinata chiaramente a non veder mai la luce, noi chiediamo che sia inserita fin dal DUP e dal prossimo Bilancio Triennale delle Opere Pubbliche la programmazione di un Polo Scolastico dai 3 ai 14 anni per Ponte a Egola”.

Scetticismo riguardo al Marconi, dunque e possibilità di dibattito: è chiaro che il polo non debba sorgere dove c’è attualmente l’istituto comprensivo Buonarroti, ma l’invito è quello di cercare spazi e soluzioni condivise.