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La raccolta record per Chiara: 40mila euro in due mesi

19 agosto 2020 | 14:09
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La raccolta record per Chiara: 40mila euro in due mesi

Il fidanzato Edoardo: “Spero che servano a una coppia, sarà un po’ come sposarsi io e te”

Certe persone quando se ne vanno lasciano davvero il segno. È il caso di Chiara Giuntoli, fucecchiese, che due mesi fa è stata portata via da una malattia che non aveva mai nascosto. Riesce ancora a stupire la forza di quel sorriso: oggi, a due mesi esatti dalla scomparsa il fidanzato Edoardo annuncia la cifra raccolta grazie alla raccolta fondi lanciata nel nome di Chiara per aiutare l’associazione Senologia Internazionale dell’ospedale Santa Chiara di Pisa. Sono più di 40mila euro in due mesi.

“Oggi il sole splende e mi ricorda che rimani la mia luce, la mia mente ed io il tuo braccio – inizia così Edoardo, che aveva chiesto a Chiara di sposarlo -. Sei riuscita ad unire un mondo sempre più diviso ed apatico e hai raccolto una cifra che ha dell’incredibile, incredibile proprio come sei sempre stata te. 40mila 518 euro. Sai prima ero abbastanza convinto che ‘il bene si fa, ma non si dice. Che certe medaglie si appendono all’anima e non alla giacca’. Ma oggi il mondo è diverso, va davvero veloce e senza i social e la loro velocità non saremmo mai riusciti a fare tutto ciò. Non sarei mai riuscito a fare niente se tutte queste splendide persone non avessero conosciuto la nostra storia e non avessero donato. Centinaia e centinaia di persone in tantissimi modi differenti. Non smetterò mai di essergli grato e vorrei abbracciarle tutte. Spero che tu sia felice. Spero che tu sia orgogliosa. Spero che questa cifra raccolta, un giorno permetta a un ragazzo di 31 anni e ad una ragazza di 35 di sposarsi, fare una famiglia e vivere insieme fino a diventare nonni. Sarà un po’ come sposarsi io e te.

Quando, il 14 febbraio 1884, Theodore Roosevelt perse sua moglie, mise una X sulla pagina del suo diario e vi scrisse solo ‘the light has gone out of my life’, la luce è uscita dalla mia vita. Quel maledetto 19 giugno l’ho pensato anch’io. Chi si sarebbe preso cura di me? Ma poi subito il giorno seguente il sole splendeva alto in cielo ed io ho sorriso a tutti quelli che erano venuti a salutarti. La luce non era uscita dalla mia vita, continua ad indicarmi la via ogni giorno, semplicemente con modi differenti. Onestamente mi manchi tanto, mi manchi come l’aria e la mia vita non è più la stessa. Io non sono più lo stesso. Ma te hai sorriso fino all’ultimo istante della tua meravigliosa vita, guarda cosa sei riuscita a fare! Come potrei piangere dopo averti vista sorridere una vita intera? Ti prometto che questo è solo l’inizio. Prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita”.