“I nostri figli meritavano di più”, i genitori del Nido scrivono a sindaco e assessore

“Non ci interessa cercare responsabili, ma siamo preoccupati per settembre”
“Pensiamo che i nostri figli meritavano di più di un semplice saluto”. E’ quanto scrive, in una lettera aperta indirizzata al sindaco di Castelfranco di SottoGabriele Toti e all’assessore alla scuola Ilaria Duranti, il comitato dei genitori della sezione dei Gufetti dell’asilo nido Il Bruco.
“Nelle scorse settimane abbiamo più volte cercato di contattarvi per capire cosa avrebbe organizzato il Comune in collaborazione con la cooperativa Arca per i nostri bambini della fascia d’età da 0 a 3 anni”. Lo hanno dopo che, dal 15 giugno, l’ordinanza di Enrico Rossi ha esteso le linee guida per il via libera dei centri estivi anche per i piccolissimi.
“Questa nuova ordinanza – spiegano i genitori nella lettera – ha dato a noi famiglie un barlume di speranza. Pensavamo che ai nostri bambini fosse data l’opportunità di ri iniziare gradualmente una vita ‘normale’ dopo la quarantena. Tale opportunità avrebbe potuto costituire un valido aiuto e sostegno alle famiglie, tornate nel frattempo al lavoro. Eravamo consapevoli che le attività del nido non sarebbero potute ripartire come prima del lockdown, ma ci aspettavamo centri estivi, magari a piccoli gruppi e con orari ridotti.
Dopo alcune nostre sollecitazioni, richieste perché tardavano ad arrivare notizie certe, ci viene proposto un saluto per 2 ore alla settimana alla presenza di un genitore per bambino. Una proposta, seppur utile come forma di saluto dei nostri piccoli, non può essere paragonata all’offerta di un centro estivo. Se le famiglie necessitano di tale servizio è perché sono impegnate nei propri lavori e anche accompagnare i propri figli potrebbe risultare difficile.
Pensiamo che i nostri figli meritavano di più di un semplice saluto.
Questo mese poteva essere un rodaggio utile per ripartire con più certezze e una migliore organizzazione a settembre: i bambini avrebbero potuto rincontrarsi, godere del tempo e giocare insieme dopo mesi di lontananza. Avrebbero potuto rivedere le loro amate tate che con il loro lavoro encomiabile sono diventate nel tempo un punto di riferimento per i piccoli.
E’ stato fatto abbastanza per i nostri cuccioli?
A noi sembra di no, vista la totale assenza di un’offerta educativa che tenesse conto dei loro bisogni relazionali e psicologici e le esigenze, pratiche ed economiche delle relative famiglie. Se nei comuni limitrofi e nell’asilo privato sito nel nostro comune tutto ciò è stato organizzato vuol dire che questo era possibile. Perché nel nostro meraviglioso nido comunale no?
A noi non interessa additare i colpevoli o di chi sia la responsabilità. Questa situazione è ormai immodificabile e ci rende dispiaciuti e preoccupati in vista della prossima riapertura di settembre.
L’attenzione che il Comune ha nei confronti dei più piccoli si dimostra attraverso scelte e offerte educative concrete che mettano al centro i bisogni e le esigenze dei bambini di tutte le età.
Confidando in una vostra cortese risposta, salutiamo”.