“La Ponte a Egola che vorrei”: biblioteca nell’ex cinema per iniziare la riqualificazione

La frazione secondo Giglioli: interventi per cultura, parcheggi e aree verdi
Un parcheggio, un edificio pubblico o uno spazio verde. Sono al vaglio diverse ipotesi sul progetto da realizzare al posto dell’ex cinema di Ponte a Egola. Ancora in astratto, a livello di idee, ma l’amministrazione di San Miniato ha iniziato a muoversi per una riqualificazione della frazione partendo da alcuni edifici dismessi, simbolo dell’urbanizzazione degli scorsi decenni.
Volumi che vanno recuperati, riconvertiti, a cui serve dare una nuova veste e nuove funzioni. Il processo, certo, è lungo e oneroso e non si risolve nel giro di qualche anno. Intanto, gli occhi sono puntati su alcuni punti chiave. “Sull’ex cinema – spiega il sindaco di San Miniato Simone Giglioli – ci siamo incontrati con la società in liquidazione che ne è la proprietaria. Abbiamo fatto davanti al giudice una manifestazione d’interesse perché vorremmo acquisire l’area”.
Non c’è ancora un progetto. “Le idee sono diverse – spiega Giglioli -. Ci sarà di certo un parcheggio perché è già presente nella struttura, così da alleviare i problemi di sosta aggiungendo ulteriori stalli a quelli già presenti in zona. Sopra vorremmo realizzare un edificio pubblico. In quest’ultimo caso, l’edificio sarà in posizione arretrata rispetto alla strada, magari con uno spazio verde o comunque fruibile davanti. Anche farci una biblioteca sarebbe un’ottima idea”.
Uno spazio ad uso pubblico, quindi, con giardino e posti a sedere all’esterno. Uno spazio verde sarebbe effettivamente linfa per Ponte a Egola. Se anche un primo passo è stato fatto, come si è affrettato a precisare il sindaco Giglioli, il percorso va fatto “nella condivisione con la cittadinanza e le consulte”, da cui potrebbero emergere anche nuove proposte per utilizzi alternativi.
L’idea del sindaco parte da un presupposto: recuperare quello spazio che al momento non facilita la completa riqualificazione dell’area ma anche creare un ambiente urbanistico che funzioni da cerniera tra il centro della frazione e quella porzione lungo la Tosco romagnola oggi poco fruibile e percepita come appendice quasi estranea al resto di Ponte a Egola. Un percorso di riqualificazione, questo, da attuare attraverso la creazione di servizi e di spazi vivibili dove la comunità possa incontrarsi. Sarebbe anche una boccata d’ossigeno per le attività presenti su quel pezzetto di Tosco romagnola.
“La riqualificazione è iniziata: su alcune cose siamo più avanti, su altre meno. In alcuni casi sono provvedimenti urbanistici di straordinaria amministrazione e bisogna metter mano al piano strutturale”. Una delle aree la cui situazione si è sbloccata dopo anni è il vecchio ospedalino di via Giordano Bruno. L’Asl Toscana centro lo ha inserito nel piano delle alienazioni mettendolo all’asta con una base di 262mila euro. Dopo le polemiche per l’incuria e la folta vegetazione, adesso, è possibile presentare le offerte entro il 31 agosto e in caso di vendita la destinazione d’uso più probabile sarà quella di abitazione residenziale.
Altra questione centrale, anche da un punto di vista dei servizi oltre che urbanistico, è quella della Casa della salute. Una struttura che serve. “Come noto – ha detto Giglioli – ci sono stati dei ritardi. Non è ancora uscita la gara per l’affidamento dei lavori e il Covid ha contribuito allo slittamento. Sulla questione, poi, del recupero delle aree produttive e delle ex concerie, rimane un punto fondamentale: creati gli strumenti urbanistici, serve l’impegno dei privati. Impegno non da poco però, in un momento di rilancio del settore manifatturiero come quello che il governo sembra accingersi ad attuare, potrebbero crearsi valide occasioni.
Noi, come amministratori quindi,possiamo creare le condizioni e innescare il processo di riqualificazione di Ponte a Egola attraverso interventi pubblici. Non possiamo certo, però, andare a intervenire su aree di proprietà privata”.