Scuola, turismo e attività produttive, le preoccupazioni emerse dalle videochat coordinate dal Pd di San Miniato

Continueranno nelle prossime settimane su sport, sociale e cultura
I momenti di ascolto sono iniziati i primi giorni della Fase 2 e a quasi un mese si possono trarre i primi risultati. Tra questi, le preoccupazioni per molti settori e alcune lacune che rendono poco chiaro l’assetto normativo. L’ascolto continuerà nelle prossime settimane, esteso anche a sport, sociale e cultura. “Tutti questi input – dicono dal Partito democratico di San Miniato – saranno forniti all’amministrazione comunale affinché ne tragga le giuste indicazioni per aggiornare il proprio programma di mandato alla luce delle nuove necessità ed esigenze”.
La campagna di ascolto dei cittadini, dei piccoli imprenditori, dei commercianti, degli operatori del turismo, del mondo della scuola, del sociale e del tessuto produttivo realizzata dal Partito Democratico di San Miniato si svolge attraverso lo strumento della video chat.
Le aziende che lavorano nella cura alla persona come estetiste, barbieri, parrucchieri nella video chat coordinata da Marco Greco, hanno espresso preoccupazione nel dover osservare protocolli di sicurezza molto rigidi ma anche fiducia, essendo già assodato per molti di loro il sistema di lavoro su appuntamento. Non mancano le criticità che sono puntualmente emerse come la difficoltà dell’applicazione totale delle norme per la sicurezza auspicando nelle prossime settimane che ci sia la possibilità di allentamenti delle vigenti misure di sicurezza; il controllo dei prezzi per i dispositivi di protezione, la gestione dei figli: considerando che nelle quattro settimane successive alla riapertura, in particolar modo quelli di età inferiore agli undici-dodici anni, devono seguire le videolezioni con la scuola e non sono sufficientemente autonomi per poterlo fare da soli. A tal riguardo le operatrici del settore chiedono la possibilità di poter portare i bambini nel luogo di lavoro se hanno la possibilità di garantire il distanziamento sociale.
Le attività produttive e il lavoro sono stati l’argomento della video chat coordinata da Enzo Ademollo. Se i giovani non hanno mancato di esprimere con chiarezza le preoccupazioni che vedono, molto difficoltoso appare l’inserimento nel mondo del lavoro per il quale si auspica da tutti una maggior sensibilizzazione del governo nel dare vita a interventi che limitino il più possibile l’esclusione dei giovani stessi.
I conciatori intervenuti hanno invocato misure celeri a sostegno del comparto che rappresenta una grande percentuale di aziende del territorio. Gli apporti di Michele Matteoli presidente del Consorzio Conciatori di Ponte a Egola e di Simone Remi presidente del Consorzio Vera Pelle Conciata al Vegetale hanno contribuito in maniera determinante a fare chiarezza sulle esigenze del settore.
Lavoro e attività produttive sono strettamente legate alla scuola. Argomento affrontato nella chat coordinata da Chiara Rossi e che ha portato alla luce la necessità di fare e programmare in sicurezza attività per i bambini che permettano ai genitori di poter riprendere, dove è possibile, il loro lavoro. Non mancano le preoccupazioni per l’anno scolastico prossimo. Varie e diversificate le problematiche emerse, legate anche alla didattica a distanza (Dad), per cui per settembre avanza l’ipotesi di un mix di configurazione: la convivenza della Dad con la presenza in aula di piccoli gruppi. Se la soluzione sarà adottata rappresenterà sicuramente un compromesso tra il profilo storico della scuola ad alta densità sociale e quello imposto dall’emergenza sanitaria dimagrito di relazioni offline. La soluzione però porterà a problemi organizzativi, didattici e di sicurezza. Probabilmente dovrà essere supportata da altri interventi locali (trasporti, centri pre-postscuola) e nazionali che dovranno risultare sinergici rispetto a quelli dell’istituzione scolastica. Tra le indicazioni emerse la necessità di ampliare fin da subito l’offerta formativa con progetti che portino i bambini fuori dalle pareti scolastiche, sperimentazioni da valorizzare, su musica, arte, sport. Mentre l’outdoor education potrà essere uno strumento importantissimo per i prossimi mesi.
Gli addetti del turismo, nella video chat coordinata da Vittorio Gabbanini, hanno messo in luce come il settore sia fortemente in difficoltà e che se non si pongono in essere azioni specifiche, in un quadro generale che dovrà migliorare, ci saranno pesanti ricadute anche occupazionali sul settore, ma soprattutto c’è il rischio che l’identità di San Miniato città dell’accoglienza, del food e del buon vivere abbia battute d’arresto difficilmente colmabili. I turisti dall’estero quest’anno infatti saranno presenti solo in minima parte per cui è indispensabile rivolgere al mercato italiano una specifica campagna di comunicazione per fare in modo di intercettare l’offerta e attenuare i danni economici subiti in questi mesi. Per far questo la bellezza del territorio e l’arte uniti al food e a nuove proposte di turismo esperienziale possono fare la differenza, così come l’affermazione nazionale di capitale del tartufo bianco con tutto l’indotto che muove.
Molti i politici invitati a portare il loro contributo dalla segretaria comunale del Pd di San Miniato Azzurra Bonaccorsi, a partire dal senatore Dario Parrini e dal consigliere regionale Antonio Mazzeo ed Eugenio Giani, presidente del consiglio regionale della Toscana. Giani ha ripercorso tutti quegli atti che la regione Toscana ha compiuto per limitare il più possibile i disagi di cittadini e aziende.
Il senatore Dario Parrini ha illustrato le scelte fatte dal governo, non nascondendosi dietro un dito sui problemi per la tempistica con cui stanno arrivando gli aiuti, atteggiamenti dovuti al sistema bancario non proprio in linea con la volontà del governo. Gli fa eco il consigliere regionale Antonio Mazzeo che ha ricordato nel suo intervenuto l’eccezionalità della situazione che stiamo vivendo e che per superare questi momenti occorre maggior coesione e partecipazione ai problemi della gente e delle aziende.
Perché i numeri in Provincia di Pisa evidenziano una situazione grave come ha sottolineato Tania Benvenuti della Cgil, mentre per gli imprenditori Marco Sereni e Mario Serrini è necessario di snellire il più possibile le procedure che molte volte rimangono impastate nella burocrazia pubblica.