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“La società è stata menefreghista”. Per Giglioli: “La misura è colma”

27 maggio 2020 | 14:01
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“La società è stata menefreghista”. Per Giglioli: “La misura è colma”

L’amministrazione rivuole indietro il Leporaia “così come le era stato consegnato”

“La presidente Paola Coia è libera di fare e dire ciò che ritiene più giusto, resta il fatto che non è ammissibile gestire un impianto sportivo in questo modo”. Il sindaco di San MiniatoSimone Giglioli risponde così alla presidente del Tuttocuoio pronta a lasciare la gestione della struttura Leporaia di Ponte a Egola.

“Il Leporaia – spiega il sindaco – è prima di tutto un bene pubblico sul quale l’amministrazione comunale (questa ma anche le precedenti) e la collettività hanno investito risorse economiche importanti nel corso del tempo. Avere oggi una struttura ridotta nelle condizioni che sono sotto gli occhi di tutti, significa che la società è stata menefreghista e inetta nel gestire un bene che, lo ripeto, appartiene alla collettività. Sul nostro territorio non esiste un altro campo sportivo in queste condizioni.

Purtroppo non si tratta della prima volta dato che, una situazione analoga, si era verificata anche l’anno scorso e ci siamo trovati a fine stagione nuovamente di fronte allo stato di degrado e abbandono in cui versa il campo sportivo: la misura è colma. All’inizio dell’anno alla presidente è stata inviata, da parte dell’amministrazione, una autorizzazione ad utilizzare il campo sportivo per la stagione calcistica in corso, documento che le ha permesso l’iscrizione al campionato, nella quale era prevista anche la manutenzione, come avviene per tutti gli impianti sportivi. Ma questo non è successo. L’amministrazione adesso rivuole indietro il bene così come le era stato consegnato, senza ulteriori e inutili polemiche “.

Nel suo intervento la Coia ha attaccato anche l’assessore allo sport Loredano Arzilli che ha cercato di verificare i lavori svolti nell’impianto. “Quando sono stato chiamato a fare l’assessore – spiega – ho assunto anche il compito di ispezionare che i beni e le strutture di proprietà comunali dedicate all’attività sportiva e date in gestione fossero manutenute correttamente. Una società che ha in concessione un campo sportivo deve riconsegnare la struttura all’amministrazione così come l’ha ricevuta e il fatto che il campionato si sia concluso in anticipo a causa dell’emergenza sanitaria non è una motivazione valida per venire meno a questo impegno”.