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Farmacia, anagrafe e Municipale: restano i dubbi delle opposizioni sui costi

28 aprile 2020 | 21:16
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Farmacia, anagrafe e Municipale: restano i dubbi delle opposizioni sui costi

Se ne è parlato oggi in consiglio comunale a San Miniato

Sono ancora la farmacia comunalee anagrafe di via dei Beccai nella sede ex Coop e l’ipotesi di spostamento della sede della polizia municipale gli argomenti caldi del consiglio comunale, svoltosi questo pomeriggio 28 aprile nell’aula magna della scuola media di San Miniato Basso per garantire il distanziamento sociale.

A far discutere i vari gruppi sono state innanzitutto le condizioni economiche della transizione ormai quasi ultimata della farmacia, che dai locali di proprietà comunale affacciati sulla rotatoria all’incrocio fra via Marconi e via Codignola, si sta spostando in una porzione dei vecchi locali della Coop in via Aporti, di proprietà di Unicoop. Operazione di fatto già ultimata (l’inaugurazione, prevista in primavera, è stata stoppata dall’emergenza covid 19) ma nella quale le opposizioni non vedono chiaro sul fronte dei costi.

“I locali della nuova farmacia, con un incremento di servizi e l’installazione di un nuovo robot per la selezione e distribuzione dei farmaci, saranno di 400 metri quadrati – ha spiegato il sindaco Simone Giglioli –. Una locazione formalizzata alla cifra di 48mila euro annuali, con rate quadrimestrali, per un contratto di sei anni più sei”. A far discutere le forze politiche, oltre al raffronto con il precedente progetto, poi naufragato a causa del fallimento del Consorzio Etruria, della farmacia al Centro Servizi di fronte alla Casa Culturale, vi sono anche i costi complessivi dell’operazione, composti dal canone di locazione, ma anche da una cifra prevista per l’allestimento degli spazi, anticipati da Unicoop e da restituire a questa attraverso una rateizzazione.

“Su questa cifra accessoria non si fa chiarezza – spronano il capogruppo Roberto Ferraro e Michele Altini, di Forza Italia – senza contare che i costi dell’affitto, circa 600mila euro in 12 anni, sono superiori a quelli preventivati nell’operazione originaria. Ciò che salta agli occhi è il totale stravolgimento di un progetto. Si passa da uno stabile, quello della vecchia farmacia, di proprietà comunale, dal quale il comune ricava ogni anno 30mila euro in affitto dall’Azienda Farmacie, ad uno che non sarà mai nostro e ci costringe a pagare un affitto ben più alto all’Unicoop. Prezzi di mercato, non certo calmierati”.

Scarsa chiarezza è poi denunciata anche da Cambiamenti. Costi più elevati che sarebbero giustificati, secondo l’amministrazione comunale, con la maggiore metratura della nuova farmacia. “I locali della ex Coop sono più grandi di quelli previsti al Centro Servizi e sono doppi rispetto a quelli della vecchia farmacia” spiega il consigliere Pd Alessio Spadoni.

La Polizia Municipale e l’anagrafe

A tirare per la giacchetta il sindaco sul chiacchierato progetto di spostamento, sempre nei locali dell’ex Coop, della polizia municipale, è invece Manola Guazzini di Cambiamenti, dopo una sostanziale minimizzazione da parte della maggioranza. “Di fronte alla nostra richiesta di chiarimenti sulla Municipale – ha dichiarato la consigliera – il sindaco risponde che non ci sono novità, facendo quasi intuire che questo progetto non esista o sia frutto di indiscrezioni infondate buttate lì dalla stampa. Peccato che un progetto nel cassetto dell’ufficio tecnico ci sia sempre stato. Come c’era anche nella passata amministrazione e come lo hanno visionato numerosi consiglieri comunali. Non lo si neghi e si faccia chiarezza”.

Di sostanziale accantonamento dell’idea ha alla fine parlato il sindaco, che ha invece puntato su uno dei punti programmatici del mandato: la traslazione dei servizi demografici ed elettorali. “La nostra priorità – ha risposto il sindaco – resta lo spostamento in quella sede di Unicoop dell’ufficio anagrafe e dell’ufficio elettorale, attualmente in via dei Beccai. Tutto il resto è frutto di progetti delle passate amministrazioni che non sono più stati valutati e dovranno essere meditati in futuro. Un progetto che comunque dovrà slittare, a seguito della posticipazione degli appuntamenti elettorali del 2020 ad autunno, come il referendum e le elezioni regionali”.