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Il vescovo alla veglia pasquale: “Cristo è voce nelle tenebre: non abbiate paura”

12 aprile 2020 | 11:53
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Il vescovo alla veglia pasquale: “Cristo è voce nelle tenebre: non abbiate paura”

Monsignor Migliavacca: “Costretti a una disumana solitudine. Chi sta facendo del bene sta regalando la vita agli altri”

“Quest’anno avvertiamo più che mai il Sabato Santo: il giorno del grande silenzio. Possiamo specchiarci nei sentimenti delle donne che andarono a visitare la tomba di Gesù e la trovarono vuota: come noi, avevano negli occhi il dramma della sofferenza, di una tragedia inattesa accaduta troppo in fretta. Avevano visto la morte e avevano la morte nel cuore. Al dolore si accompagnava la paura e i timori per il futuro. Tutto da ricostruire: per loro era l’ora più buia, come per noi”. Così papa Francesco, durante le celebrazioni del Sabato Santo ieri, 11 aprile. Una veglia pasquale, quella di quest’anno, che sarà ricordata, come tutte le altre celebrazioni in preparazione della Pasqua, per la straordinarietà e la potenza delle immagini che da piazza San Pietro hanno fatto il giro del mondo. Nella liturgia del rito romano l’espressione che si usa è sine populo, senza il popolo: una messa celebrata da un sacerdote senza fedeli. Anche oggi, le celebrazioni del giorno di Pasqua saranno senza la presenza fisica dei fedeli.

Tuttavia, sono tanti gli italiani che hanno seguito le veglia in diretta, anche su Facebook, dalle loro case. Anche il vescovo di San Miniato, Andrea Migliavacca, ha celebrato la veglia pasquale in diretta dalla cattedrale di santa Maria Assunta e san Genesio.

“’Voi non abbiate paura’ dice l’angelo alle donne di fronte al sepolcro vuoto – ha detto Migliavacca durante l’omelia -. Non avere paura: questa notizia ci raggiunge oggi in un mondo disorientato, ferito fragile, segnato dalla morte.Persone costrette a una disumana solitudine, fatiche per gli operatori sanitari che si spendono senza sosta per chi soffre, una nuova povertà che si affaccia all’orizzonte. Tenebre che non si sono ancora dissolte, ma una voce nuova questa notte risuona proprio nelle tenebre e dice: voi non abbiate paura. Non è una semplice esortazione per illuderci, è un dono da accogliere. Non abbiate paura è la promessa di incontri nuovi”.

Quella del popolo è “un’assenza che ha pesato sul cuore”, secondo Migliavacca, ma il “cammino di quaresima e oggi la Pasqua è stato un percorso dove fiorisce la solidarietà”. Poi il messaggio ai giovani: “Buona Pasqua e grazie a voi giovani – ha detto – perché mi sento sempre accompagnato da voi. Le parole che voi dite sono importanti e possono segnare il cammino della chiesa. Con le vostre parole e i vostri gesti portate la buona Pasqua a chi ne ha bisogno”.

E ancora, a tutta la diocesi, a chi crede e a chi no, ma anche “agli amici di altre religioni”. “Siamo arrivati a Pasqua con uno sguardo di compassione – ha detto Migliavacca -. Non vediamo l’ora di ritrovarci insieme e questo nel linguaggio della fede si chiama speranza. Un dono di oggi in questa Pasqua è il dono della vita. La vita è dono perché la accogliamo nella gratuità. Questa Pasqua ci insegna che la vita la portiamo anche noi: nell’ascolto, nella condivisione, nel farci vicino a chi ha bisogno. Chi sta facendo del bene in questi giorni sta regalando la vita agli altri”.