La proposta |
Altre News
/

Una via di Pisa per le sorelle De Cori, uccise ad Auschwitz

8 marzo 2020 | 13:18
Share0
Una via di Pisa per le sorelle De Cori, uccise ad Auschwitz
Una via di Pisa per le sorelle De Cori, uccise ad Auschwitz
Una via di Pisa per le sorelle De Cori, uccise ad Auschwitz

Alberto Fausto Vanni, coordinatore del Pri pisano, scrive al sindaco Michele Conti

Le leggi razziali del 1938 la allontanarono dall’insegnamento nelle scuole elementari di Santa Maria a Monte e da quel momento iniziò il calvario di Gabriella De Cori, maestra che per tanti anni era stata amata per il suo ruolo di educatrice. Era ebrea e per questo fu costretta a tornare dalla sorella minore, Vera, a Pisa. Insieme, dopo una vita fuggiasca e clandestina, furono deportate nel campo di sterminio di Auschwitz e lì morirono. È per loro che Alberto Fausto Vanni, coordinatore del Partito repubblicano della provincia di Pisa ha scritto al sindaco della città della torre per chiede l’intitolazione di una via di Pisa alle sorelle De Cori. Oltre alla lettera, Michele Conti ha ricevuto anche un articolo della rivista pisana Er Tramme che racconta la storia delle due.

Gabriella De Cori, non essendo da subito ricercata, andò a Viareggio, dove iniziò a insegnare in una scuola clandestina nata in uno scantinato da alcuni correligionari. Ma con l’aumento delle violenze e delle vessazioni fu costretta a trovare rifugio sotto falso nome a Prunetta, frazione di Piteglio, vicino a Porretta Terme, nella villa della zia materna Luisa Ambron, pisana e madre di Vittorio Gassman che in quel periodo aveva esordito nel film ‘La nemica’ con Alda Borelli.

Tutto tranquillo fino alla primavera del 1944 quando una mattina le sorelle Gabriella e Vera furono sorprese a passeggiare da una pattuglia della milizia. Si disse che c’era stata una “spiata”. Le due furono portate a Firenze nelle carceri delle Murate e da lì inizia un percorso che teminerà nel campo di sterminio. Prima trasferite a Fossoli, centro di raccolta dei deportati e dopo un incredibile viaggio di quattro giorni con un convoglio di carri bestiame arrivano ad Auschwitz. Con i 489 deportati c’è anche lo scrittore Primo Levi, l’autore del celebre memoriale ‘Se questo è un uomo’. Di questi torneranno 95 uomini e 29 donne. Dal 2003 Santa Maria a Monte ha una via intitolata alla maestra De Cori