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Ricordo vittime dell’olocausto, una menzione al comune di Fucecchio

29 gennaio 2020 | 12:32
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Ricordo vittime dell’olocausto, una menzione al comune di Fucecchio
Ricordo vittime dell’olocausto, una menzione al comune di Fucecchio
Ricordo vittime dell’olocausto, una menzione al comune di Fucecchio
Ricordo vittime dell’olocausto, una menzione al comune di Fucecchio

La commemorazione organizzata a Roma dalla Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane

C’era anche il comune di Fucecchio alla commemorazione in ricordo delle vittime e dei deportati della strage nazista promossa dalla Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane che si è tenuta ieri (martedì 28 gennaio) a Roma nell’auditorium della Casa madre del mutilato di guerra.

A rappresentare l’amministrazione comunale è stata l’assessore Valentina Russoniello che ha raccolto l’omaggio della Confederazione. Fucecchio, infatti, ha ricevuto una menzione in quanto comune virtuoso e da anni in prima linea nel tenere vivi il ricordo e la memoria storica delle stragi, con particolare riferimento all’Eccidio del Padule e alle sue 275 vittime.

Alla cerimonia, presieduta da Claudio Betti, presidente della Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane, e alla quale hanno preso parte associazioni, autorità civili e militari e molti studenti, sono intervenuti anche alcuni sopravvissuti alla strage nazista. Tra questi Michele Montano, internato militare e prigioniero politico che trascorse 17 mesi nei lager e 44 giorni nei campi di sterminio, il quale ha raccontato tutti gli orrori vissuti sulla propria pelle: “Ero prigioniero di guerra col numero 29750 – ha raccontato – nei mesi di prigionia ho attraversato otto campi di lavoro, ho rifiutato con coraggio ogni adesione al nazismo, ero riconosciuto come schiavo di Hitler ma ho continuato a difendere la mia dignità e la mia patria. La mia non è stata una prigionia ma una guerra contro la Germania nazista espressa senza armi ma solo con una parola forte: no”.

Presente, tra gli altri, anche Noemi Di Segni, che da luglio 2016 è stata nominata presidente delle Comunità ebraiche italiane e che, rivolgendosi in particolare ai tanti giovani presenti, ha affermato: “Ognuno ha un dovere, quello di ricordare e andare oltre”. Un dovere che l’amministrazione comunale continuerà a rispettare, proseguendo nell’impegno di ricordare e promuovere, soprattutto tra i più giovani, la forza della memoria.

“Il 27 gennaio non è una data qualsiasi – commenta l’assessore Valentina Russoniello – nel 1945 le truppe dell’Armata rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il 27 gennaio non deve quindi rappresentare solo un giorno come tanti, in cui si tende a condividere un post sui social in tema o magari a guardare un bel film che non vedevamo da tempo. La memoria, la cura della memoria, è un’attività quotidiana per non perdere quello che sembra lontano ma che invece per noi e per la nostra città è nel Dna. È stato un onore – conclude – essere citati come esempio per l’educazione alla memoria nelle scuole e per le attività che svolgiamo con i ragazzi”.