Ricordo vittime dell’olocausto, una menzione al comune di Fucecchio




La commemorazione organizzata a Roma dalla Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane
C’era anche il comune di Fucecchio alla commemorazione in ricordo delle vittime e dei deportati della strage nazista promossa dalla Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane che si è tenuta ieri (martedì 28 gennaio) a Roma nell’auditorium della Casa madre del mutilato di guerra.
A rappresentare l’amministrazione comunale è stata l’assessore Valentina Russoniello che ha raccolto l’omaggio della Confederazione. Fucecchio, infatti, ha ricevuto una menzione in quanto comune virtuoso e da anni in prima linea nel tenere vivi il ricordo e la memoria storica delle stragi, con particolare riferimento all’Eccidio del Padule e alle sue 275 vittime.
Alla cerimonia, presieduta da Claudio Betti, presidente della Confederazione delle associazioni combattentistiche e partigiane, e alla quale hanno preso parte associazioni, autorità civili e militari e molti studenti, sono intervenuti anche alcuni sopravvissuti alla strage nazista. Tra questi Michele Montano, internato militare e prigioniero politico che trascorse 17 mesi nei lager e 44 giorni nei campi di sterminio, il quale ha raccontato tutti gli orrori vissuti sulla propria pelle: “Ero prigioniero di guerra col numero 29750 – ha raccontato – nei mesi di prigionia ho attraversato otto campi di lavoro, ho rifiutato con coraggio ogni adesione al nazismo, ero riconosciuto come schiavo di Hitler ma ho continuato a difendere la mia dignità e la mia patria. La mia non è stata una prigionia ma una guerra contro la Germania nazista espressa senza armi ma solo con una parola forte: no”.
Presente, tra gli altri, anche Noemi Di Segni, che da luglio 2016 è stata nominata presidente delle Comunità ebraiche italiane e che, rivolgendosi in particolare ai tanti giovani presenti, ha affermato: “Ognuno ha un dovere, quello di ricordare e andare oltre”. Un dovere che l’amministrazione comunale continuerà a rispettare, proseguendo nell’impegno di ricordare e promuovere, soprattutto tra i più giovani, la forza della memoria.
“Il 27 gennaio non è una data qualsiasi – commenta l’assessore Valentina Russoniello – nel 1945 le truppe dell’Armata rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Il 27 gennaio non deve quindi rappresentare solo un giorno come tanti, in cui si tende a condividere un post sui social in tema o magari a guardare un bel film che non vedevamo da tempo. La memoria, la cura della memoria, è un’attività quotidiana per non perdere quello che sembra lontano ma che invece per noi e per la nostra città è nel Dna. È stato un onore – conclude – essere citati come esempio per l’educazione alla memoria nelle scuole e per le attività che svolgiamo con i ragazzi”.