Una raccolta firme per evitare la chiusura del centro medico di Ponte a Egola: più di 400 adesioni in un giorno
L’iniziativa dei cittadini per fare pressione su Asl e Comune
È iniziata soltanto ieri (lunedì 27 gennaio), ma le firme già raccolte per evitare che il centro medico in via Giordano Bruno a Ponte a Egola nel comune di San Miniato chiuda i battenti sono già tantissime. La condivisione dell’iniziativa da parte di tutta la frazione è palpabile, tanto che ognuno, nel proprio piccolo, si sta organizzando per diffondere i moduli per le firme.
Sono già più di 400 le persone che hanno firmato, nel solo centro medico, per scongiurare la chiusura. Il centro in via Giordano Bruno, infatti, fa un po’ da hub centrale, da punto di riferimento per chi volesse dare il proprio sostegno, ma non è l’unica sede dove si può firmare. Ci sono commercianti che hanno voluto prendere qualche modulo da esporre nel loro negozio e anche singoli cittadini che invece contano con il passa parola di riuscire a riempire anche un solo foglio. È una mobilitazione cittadina, quella che si è attivata a sostegno della causa, che raramente si verifica per altre questioni.
“A tutti i pazienti di questo centro medico – questa la chiamata a raccolta che si legge all’ingresso dell’ambulatorio –: dalla segretaria ci sono dei fogli prestampati per raccogliere le firme che serviranno per fare pressione all’Asl e l Comune perché questo centro medico non venga chiuso e si trovi una soluzione per tanti cittadini”.
La raccolta firme, che devono essere accompagnate dal numero della carta di identità, è appena iniziata: l’obiettivo dei cittadini che hanno proposto l’iniziativa è quello di spendere tra una settimana e dieci giorni per il riempimento dei moduli e la raccolta di più firme possibili. Per questo saranno sparsi un po’ in tutta la frazione e soprattutto nei luoghi affollati, come il mercato settimanale, per esempio. Dopodiché tutte le firme raccolte, che presumibilmente saranno molte visto il numero raggiunto finora senza nemmeno contare tutti i moduli diffusi al di fuori del centro medico, serviranno per fare pressione sui due enti principali coinvolti nella vicenda: il Comune e l’Asl.
Due istituzioni che, da parte loro, hanno già rassicurato i cittadini di Ponte a Egola, garantendo che nessuno rimarrà senza medico e che saranno sostituiti i medici che per raggiunti limiti di età andranno in pensione.
Il caso è scoppiato circa due settimane fa, quando Luciano Ciampini, il medico condotto della frazione, annunciando il proprio pensionamento, non aveva fatto segreto del rischio concreto di chiusura che correva il centro medico. Il centro ventennale, infatti, richiede dei costi mensili elevati per il mantenimento dei servizi che eroga. Costi che non sarebbero sostenibili se rimanesse un solo medico nella frazione.