Ponticelli, la nuova chiesa a gennaio. Don Bruno: “Unirà il paese, la parrocchia è una”
Ci saranno un campo da calcetto, nuove aule per il catechismo e una sala parrocchiale
Ormai manca poco, questione di giorni, all’inaugurazione della nuova chiesa di Ponticelli, nel comune di Santa Maria a Monte. La prima pietra poggiata nel 2014 su un terreno di oltre 1400 metri quadri, per un luogo di culto che avrà anche spazi polifunzionali, da inaugurare il 18 gennaio.
La nuova struttura di via Usciana cattura l’attenzione anche per la splendida vista dal basso della Chiocciola, oltre che per le sue potenzialità che si prevede siano sfruttate a partire dai primi mesi del 2020. Nel progetto, oltre alla chiesa in sé, ci sono anche un campo da calcetto, delle strutture per l’oratorio e cinque nuove aule per il catechismo. Un’opera con tutti i crismi insomma, che riscopre la funzione sociale della chiesa come luogo di aggregazione oltre che di culto e offre nuovi spazi ai fedeli e ai ragazzi che possono continuare a crescere, come hanno fatto per generazioni, nelle parrocchie.
In un momento in cui la costruzione di nuove chiese è assai rara, quella di Ponticelli spunta un po’ come un fiore nel deserto per chi crede. È grazie all’impegno della diocesi di San Miniato e della Conferenza episcopale italiana che hanno cofinanziato l’opera costata circa un milione e mezzo di euro, ma anche grazie alle donazioni dei tanti santamariammontesi che volevano vederla realizzata il prima possibile. Chissà che se questa chiesa non possa contribuire a far tornare molti più fedeli a messa. Tuttavia, pur riconoscendo i pregi del progetto, a Santa Maria a Monte capoluogo c’è chi mormora. Accontentare tutti, come in ogni cosa, è impossibile e le resistenze contro la nuova chiesa hanno vita lunga, ci sono sin dalle prime notizie della sua costruzione. Non si sono placate durante la costruzione e sembrano alimentarsi ancora nel momento finale.
Le voci sono quelle di chi teme un allontanamento della parrocchia dal centro. La paura è uno svuotamento della chiesa di San Giovanni evangelista del centro storico e una sorta di devolution della parrocchia centrale. Paure, queste, prontamente smentite da don Bruno Meini, parroco di Santa Maria a Monte.
“Conosco le voci – ha detto don Meini -. Da quando sono qui ribadisco che Santa Maria a Monte è una e una soltanto. Dalla collegiata non si porta nulla giù: il fonte battesimale resta qui, i preti restano qui, la Beata resta qui. Non sarà uno smembramento di Santa Maria a Monte, semmai il contrario: la chiesa non dividerà il paese, ma lo unirà. È un arricchimento che migliora la qualità della vita religiosa e della vita comunale. La collegiata resterà la madre, infatti la chiesa di Ponticelli è più piccola. Da quando sono arrivato abbiamo curato molto anche la collegiata, si pensi al restauro del fondo battesimale e degli affreschi, per esempio. Ponticelli ha molti abitanti e per un periodo la messa è stata celebrata nel fondo di un palazzo. Abbiamo più di 300 ragazzi al catechismo e gli spazi iniziano a essere pochi, abbiamo bisogno di nuove aule e quindi questo spazio serviva”.
Senz’altro la nuova chiesa sarà un punto di riferimento per tutto il comune: capoluogo e frazioni tutte. Questo anche per una questione urbanistica: il centro storico di Santa Maria a Monte non ha una conformazione tale da poter accogliere troppe persone. Per ovviare a questo problema, il Comune si è impegnato ad allargare l’area del parcheggio antistante alla chiesa in via Usciana e a completare quel lembo di asfalto che collega via Usciana a via Francesca. Avendo il parcheggio può essere facilmente raggiungibile anche dalle altre frazioni.
Prima della dedicazione della nuova chiesa a Cristo salvatore, il prossimo 18 gennaio, è già pronto un calendario di eventi che servono a preparare la celebrazione eucaristica. Si comincia con la veglia di preghiera per la nuova chiesa alle 21,30 del 10 gennaio fino all’adorazione eucaristica del 16.