La legge italiana e il gioco d’azzardo in 20 anni di storia

27 Giugno 1998. Una data che probabilmente non vi dirà nulla inizialmente ma è un giorno che ha profondamente cambiato l’Italia. Da quel giorno infatti, in occasione della partita di calcio fra i nostri azzurri e la Norvegia valevole per i Mondiali di Francia, nel nostro paese il gioco d’azzardo è diventato legale e nell’arco di vent’anni la diffusione di quello che gli anglosassoni definiscono gambling, è aumentata a dismisura. Non abbiamo davvero da “imparare” nulla e da nessuno in questo ambito: i migliori casino online italiani propongono tante possibilità alla pari dei portali dei paesi più avanzati tecnologicamente e lo stesso può dirsi in fatto di scommesse.

Chi difende il gioco d’azzardo reputa che la sua proibizione comporterebbe soltanto la diffusione di sale slot e casinò clandestini senza alcuna forma di controllo e tassazione da parte dello Stato. I detrattori invece pensano che la legalizzazione abbia portato alla diffusione di massa di un problema come quello della ludopatia con cui anche il nostro territorio deve fare i conti. Si stima che da Pontedera a la Valdera, comprendendo poi Comprensorio del Cuoio e Volterra, in un solo semestre si siano spesi la bellezza di 85 milioni di euro in scommesse, slot, gratta e vinci, superenalotto e tutte le altre forme d’azzardo. Di questa cifra, una parte è stata spesa da persone con seri problemi di gioco compulsivi di cui solo una minima parte decide di chiedere aiuto alle strutture predisposte.

Leggi sul Gioco d’Azzardo: non solo il Decreto Dignità

Anche per problematiche come quelle appena esposte, dal 27 Giugno 1998 ad oggi, pur rimanendo del tutto legale il gioco d’azzardo in Italia, la legislazione è intervenuta in più di una occasione per rivedere la normativa su questo delicato settore.

Un tassello fondamentale nella normativa arriva nel 2005 con la Legge 266 che attribuisce all’Azienda Autonoma dei Monopoli di Stato la regolamentazione del settore online dei giochi con vincite in denaro e l’inibizione di tutti quei siti che non abbiano le autorizzazioni previste.

Gioco d’Azzardo: divieto categorico per i minori di 18 anni

Due leggi successive (88/2009 e 98/2011) ribadiscono il divieto assoluto per i minori di 18 anni a giocare d’azzardo, inasprendo ampiamente in caso di violazione da parte dei portali Internet , di una sala slot o di un punto scommesse.

Decreto Balduzzi: il primo a limitare la pubblicità per il gioco d’azzardo

Nel 2012, il Decreto Balduzzi (nome dell’allora ministro della salute) convertito poi in legge, è il primo a porre dei chiari limiti ai messaggi pubblicitari legati al gioco d’accordo. In questa occasione inoltre per la prima volta si parla di ludopatia con l’approvazione di un piano d’azione nazionale per questa problematica.

Gioco d’Azzardo: il Decreto Dignità

Dopo altri interventi normativi tra il 2014 ed il 2016 che intervengono con alcune modifiche al quadro previsto dal Decreto Balduzzi, l’ultimo importante intervento da parte dello Stato in tema di gioco d’azzardo, arriva con il “Decreto Dignità“, divenuto poi legge nell’estate del 2018.

Sostanzialmente questo ultimo intervento, oltre ad altre disposizioni di legge su diciture da inserire ad esempio nelle lotterie instantanee, ha di fatto vietato in tutte le sue forme la pubblicità del gioco d’azzardo, comprese le sponsorizzazioni di ogni tipo, con alcune ricadute importanti sotto il profilo economico per importanti società anche della serie A di calcio che avevano importanti contratti di sponsorizzazione con operatori del settore.

Gioco d’azzardo: dove è vietato per legge?

In paesi dove il gambling è un’antica tradizione come nel Regno Unito, un provvedimento come il Decreto Dignità sembra pure fantascienza. Ricordiamo però che ci sono paesi in cui dove il gioco d’azzardo è illegale o fortemente limitato come il Giappone (con l’eccezione del gioco nazionale Pachinko), il Brunei, gli Emirati Arabi Uniti, la Cambogia ed il Qatar.

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