“La guerra deve essere sempre evitata”, Castelfranco ricorda i suoi morti nell’eccidio del Padule e Bertoncini foto

Non è passata inosservata l'assenza del sindaco Mini, contestata dal capogruppo Pd Grossi. Fascia tricolore indossata dalla vicesindaco

Si è tenuta questa mattina in un clima cerimoniale la commemorazione dell’80esimo anniversario dell’eccidio del Padule di Fucecchio in piazza del municipio a Castelfranco di Sotto.

La deposizione della corona d’alloro sulla targa in ricordo di Remo Bertoncini, l’antifascista castelfranchese a cui la piazza è nominata, fucilato dai nazifascisti il 25 marzo ’44 insieme al santacrocese Alberto Dani per il rifiuto della chiamata Repubblica Sociale Italiana, si è svolta alla presenza di numerose delegazioni dell‘Anpi dei vari comuni del Comprensorio, oltre alle delegazioni dei partiti.

“Ciò che mi ha sempre colpito fin da bambina – ha dichiarato la vicesindaco Monica Ghiribelli – sono gli occhi delle persone nelle fotografie, anche di chi ha vissuto quei momenti, quelle tragedie e può raccontarlo con la propria voce. Occhi che non chiedono vendetta, non mostrano rabbia, ma che sono segnati dalla violenza dalla perdita dei propri cari in un meccanismo bellico che il più della volte non li riguarda neppure. Questo per dire che in tutte le guerre, i civili sono quelli che pagano più di tutti e magari non hanno nessuna responsabilità di quanto sta accedendo loro. Gli eccidi come quello di Fucecchio dove di Castelfranco morirono 3 persone (Azelio Cupini, Elio Gino Cupini, Romano Soldaini) lo dimostrano: si trattava di persone umili, semplici, assolutamente estranee ai fatti bellici, così come Remo Bertoncini le cui parole nella lettera ai propri cari mi hanno sempre toccato profondamente.

Ecco, il valore di questa giornata di commemorazione deve essere anche questo: l’occasione per tenere viva la memoria che la guerra deve essere sempre evitata a ogni costo. E questo principio lo si applica a cominciare dalla vita quotidiana che si deve svolgere in un clima ‘pacificato’. I fatti di cronaca che ci arrivano dall’Ucraina e dal Medio Oriente rendono questo messaggio ancora più attuale in questi giorni. Non è possibile pensare che ancora oggi ci siano civili che muoiono per mano di altri uomini in una guerra. La pace quindi come valore da coltivare insieme alla memoria della guerra e dei fatti che essa comportò prima e dopo l’8 settembre”.

Occasione per celebrare i luoghi ‘dov’è nata la Costituzione’, ma anche, per Anpi e istituzioni cittadine, di ritrovarsi faccia a faccia dopo le elezioni e le polemiche recenti fra l’associazione ed il sindaco Fabio Mini, sindaco già finito nel mirino dell’Anpi tempo fa per un denunciato non coinvolgimento dell’associazione nelle celebrazioni della memoria. Primo cittadino assente giustificato alla cerimonia ma assai chiacchierato in quanto partecipante, nelle stesse ore, alla Marcia per la Pace Perugia – Assisi, insieme all’assessore alla cultura Nicola Sgueo.

Frizioni che nella piazza, alla presenza di circa duecento persone, non si sono palesate, pur ben evidenti a chi sa leggere fra le righe, con la condanna degli orrori della guerra da una parte e la promozione dei valori dell’antifascismo dall’altra che, unite dalla Storia, sono corse come rette parallele nelle varie prese di posizione.

A Franco Tagliaboschi, del comitato provinciale dell’Anpi, l’onere di porre “alcuni paletti” in una memoria che “pur pacificata in nome della condanna della guerra” non può non cominciare “con la ferma condanna di quelle ideologie, nazismo e fascismo, che portarono il paese alla rovina, coi fascisti italiani intenti ad accompagnare i tedeschi nei luoghi, i paesi, i nascondigli di tanti che vennero barbaramente trucidati. Così avvenne a Vinca, a Stazzema e nel Padule di Fucecchio e in tanti altri territori”. “Di fronte alla scelta se schierarsi o meno – ha aggiunto – con quell’orrore e con la Repubblica Sociale ci furono ragazze e ragazzi che fecero la scelta giusta, mentre altri fecero la scelta sbagliata, quella di proseguire la dittatura fascista. E’ questa una consapevolezza imprescindibile per andare avanti verso qualsiasi memoria condivisa”. La cerimonia è proseguita poi con la deposizione di una corona d’alloro al cippo in piazza dei Caduti per la Libertà.

L’assenza del sindaco non è passata inosservata agli occhi del Partito Democratico. “Ancora una volta – fa notare il capogruppo in consiglio Federico Grossi – il sindaco Mini decide di delegare altri assessori e di non partecipare alle manifestazioni istituzionali del Comune che rappresenta: lo ha fatto a Sant’Anna di Stazzema e oggi a Castelfranco. Non possiamo che registrare quanto meno la coerenza del Sindaco alle sue idee mai rinnegate. La grande partecipazione di stamani dimostra invece l’importanza di ricordare la memoria di Remo Bertoncini e quanti hanno dato la vita per la nostra comunità”.

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