“Non puoi salire”, ma mette un coltello alla gola dell’autista

L'intervento fortuito di un carabinieri ha evitato la tragedia

Voleva salire sull’autobus, ma l’autista lo stava chiudendo per fare una pausa. L’uomo ha insistito, l’autista anche, spiegando che avrebbe dovuto aspettare solo pochi minuti. Posizioni tanto chiare quanto rigide, con pochi finali possibili. Per l’autista fermo in piazza del mercato a Fucecchio, l’epilogo è stato il peggiore: si è trovato un coltello serramanico alla gola.

Ancora sotto choc, è l’autista a raccontare l’episodio, prima al sindacato e poi ai carabinieri. Il lavoratore stava facendo la tratta Pontedera-Fucecchio, linea 250, con arrivo alle 13 in piazza del mercato. Il bus si ferma, i passeggeri scendono, vuole fermarsi anche l’autista, per prendere un caffè, andare in bagno e ripartire poco dopo, più fresco e riposato.

L’uomo però non è d’accordo: vuole salire subito e attendere lì. L’autista però, non può lasciare il mezzo aperto e incustodito, deve metterlo in sicurezza prima di scendere. Così nasce un battibecco, che passa per il solito, secondo il racconto dell’autista, “tu non sai chi sono io e cosa posso fare”.

E, in effetti, lo ha fatto: gli ha messo un coltello alla gola. Solo per fortuna, un carabinieri stava passando lì, a un passo da quella che dovrà essere la nuova tenenza, e ha evitato la tragedia. 

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