“Qui ci sono tante famiglie di Vinca”, per Vanni: “L’Amministrazione doveva ricordare l’eccidio” foto

"Nel periodo estivo il signor Pilade, sarto che negli anni '50 del secolo scorso aveva fatto 13 al Totocalcio, veniva a trovare i suoi parenti"

In questi giorni a Vinca è stato ricordato l’eccidio, presenti alla cerimonia il gonfalone della Regione Toscana e i gonfaloni e relativi sindaci dei vari comuni.

“Nel dopoguerra – ricorda Alberto Fausto Vanni di Azione Partito Repubblicano Italiano di Santa Maria a Monte – tante famiglie di Vinca si spostarono a Santa Maria a Monte in cerca di lavoro e tuttora ci abitano. Sarebbe stato un segno di riconoscimento che l’amministrazione comunale di Santa Maria a Monte, nella figura del sindaco Del Grande, fosse stata presente a questa iniziativa. Con Vinca c’è sempre stato un legame stretto e a Santa Maria a Monte, nel periodo estivo anni fa, diverse famiglie andavano a trascorrere le vacanze a Vinca. Ricordo che nel periodo estivo il signor Pilade di Vinca, sarto e che negli anni ’50 del secolo scorso aveva fatto 13 al Totocalcio, veniva a Santa Maria a Monte a trovare i suoi parenti.

L’eccidio di Vinca fu un crimine contro l’umanità avvenuto tra il 24 e il 27 agosto 1944 nel piccolo borgo di Vinca e in altre frazioni ai piedi delle Alpi Apuane. Responsabili del massacro furono le Schutzstaffel dell’Aufklärungs-Abteilung del SS-Panzer-Grenadier-Regiment 35 della 16., e i militi della XL Brigata Nera Fascista Vittorio Ricciarelli di Livorno. Sul campo le operazioni vennero dirette dallo SS-Sturmbannführer Walter Reder, già resosi responsabile degli eccidi di Nozzano, Sant’Anna di Stazzema e San Terenzo Monti, e che nelle settimane seguenti compirà le stragi di Marzabotto e Bergiola Foscalina”.

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