Tutta Pisa è con Barbara: 10mila alla fiaccolata

Candele accese hanno illuminato la città di Pisa

Migliaia di luci hanno illuminato, ieri sera, la città di Pisa durante la fiaccolata in ricordo di Barbara Capovani, la psichiatra aggredita fuori dell’ospedale Santa Chiara e morta all’ospedale di Cisanello per le gravi lesioni subite.

Diecimila le persone presenti.

La città della torre avvolta da un silenzio assordante durante l’iniziativa, partita alle 20 da piazza Vittorio Emanuele II con, in cima al corteo, una corona di fiori con la scritta “Per Barbara”.

Tra i presenti il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, i vertici regionali e locali dei sindacati di categoria, il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo, l’assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, il sindaco di Pisa Michele Conti e numerosi esponenti politici, associazioni, cittadini e colleghi della psichiatra.

“Mia mamma sarebbe stata contenta di questa iniziativa e della decisione di istituire una borsa di studio per giovani medici – ha detto la figlia -, lo studio era il suo pallino ed è anche l’ultimo consiglio che mi ha dato: solo lo studio ci permette di crescere”.

Essere qui per le istituzioni – ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo –  è un dovere. Queste fiaccole sono simbolo del ricordo della dottoressa Barbara Capovani e sarà nostro compito tenere viva la sua memoria. Tragedie come questa non devono mai più accadere. Come Regione ci impegneremo ad aumentare il livello di sicurezza del personale sanitario, ma come Consiglio regionale siamo pronti a sollecitare il Parlamento con una proposta di legge nazionale che colmi le lacune dell’attuale sistema legislativo e tuteli i professionisti della salute mentale”.

Parte da Pisa per raggiungere tutta Italia il grande abbraccio alla dottoressa Barbara Capovani – le parole del sindaco Michele Conti -. L’intera città stasera si stringe unita nel suo ricordo e abbraccia la famiglia. Una folla composta, silenziosa ma determinata a gettare un seme perché ciò che è avvenuto non accada mai più. Una mobilitazione enorme per una persona speciale che spero potrà servire per risolvere il problema della sicurezza negli ospedali e nelle strutture sanitarie. L’amministrazione è pronta a intitolare un luogo pubblico a Barbara in accordo con i suoi familiari, sceglieremo un posto che la rappresenti o che lei amava particolarmente e per farlo ci consulteremo con la sua famiglia”.

 

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