Ospedali, 31 nuovi assunti per riportare a regime anche San Pietro Igneo e Degli Infermi

Infermieri e Oss faranno ripartire l'attività da fine mese

Ci sono 31 nuovi assunti nel comparto sanitario dell’Ausl Toscana Centro, 21 infermieri e 10 Oss, destinati a garantire una ripresa a pieno regime dell’attività assistenziale in area empolese a seguito del “via libera” da parte di Regione Toscana. Da fine mese quindi riprenderanno infatti l’attività chirurgica, l’attività di ricovero in regime ordinario, in cure intermedie e riabilitazione, oltre all’attività artroprotesica all’interno dell’ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio.

L’allarme lanciato nei giorni scorsi sulla tenuta a rischio del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe di Empoli era da tempo all’attenzione dell’azienda sanitaria, impegnata in una riorganizzazione interna, con già una previsione in bilancio di personale aggiuntivo, finalizzata a sostenere al meglio il sistema.

Con queste nuovi assunzioni sarà possibile dare continuità al progetto Ama (area medica di ammissione), sperimentato durante il periodo estivo e con esiti positivi, che ha permesso di supportare le carenze organiche di personale medico all’interno del pronto soccorso di Empoli, in cui medici di medicina interna hanno collaborato con i medici del Dea nella gestione specialistica precoce di quei pazienti che accedevano al Pronto soccorso per problematiche di natura internistica o comunque medica specialistica. Sarà pertanto messo a regime questo modello organizzativo in nuovi locali all’interno dell’ospedale.

Sarà prossima anche la riapertura delle cure intermedie all’interno dell’ospedale degli Infermi di San Miniato, sospese durante il periodo estivo, destinate da un lato a ridurre ricoveri inappropriati in ospedale e dare prosecuzione alla cura dopo il ricovero, dall’altra a favorire il recupero funzionale del paziente dopo l’ospedalizzazione. Questo tipo di cure intermedie sono destinate a pazienti con un quadro clinico stabile tale da non richiedere assistenza medica h24, ma con bisogni clinico assistenziali e di riattivazione motoria. I pazienti da trasferire nella struttura vengono individuati dal presidio ospedaliero empolese in cui sono ricoverati. I locali sono stati ristrutturati, circa un anno fa, secondo una terapia ambientale che prevede la realizzazione di ambienti dedicati, in grado attraverso colori e suoni, di favorire il benessere e la rifunzionalizzazione del paziente.

Continua anche nel territorio empolese l’implementazione del modello assistenziale dell’infermiere di famiglia e di comunità finalizzato ad effettuare una presa in carico del paziente a domicilio in modo da assicurare una risposta assistenziale di “prossimità” e supportare i molteplici bisogni familiari che conseguono a situazioni di cronicità e disabilità.

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