Cocaina nel pallone, condanna definitiva per due pusher di Castelfranco

L'inchiesta era scaturita dalle dichiarazioni di un ex calciatore professionista che aveva tirato in ballo anche alcuni suoi colleghi

Dalle dichiarazioni di un ex calciatore professionista era venuta fuori un’inchiesta della polizia di Lucca che aveva portato nove persone nel mirino degli inquirenti per un vorticoso giro di consumo e spaccio di cocaina che aveva coinvolto anche alcune giocatori.

Da quelle attività investigative sono scaturiti alcuni procedimenti giudiziari che a vario livello e titolo e con diversi esiti hanno fatto luce sull’intera vicenda. Nei giorni scorsi, infatti, la suprema corte di Cassazione ha condannato definitivamente a cinque anni di reclusione e 20mila euro di multa un 50enne originario della Campania e residente a Castelfranco di Sotto, e a 6 anni di reclusione e 27mila euro di  multa, un 48enne originario del Pisano e residente anche lui a Castelfranco di Sotto, per detenzione ai fini di spaccio di circa un chilogrammo di cocaina.

Sono due gli episodi di acquisto di cocaina da un terzo fornitore contestati ai due imputati dai giudici lucchesi all’origine dell’inchiesta giudiziaria di alcuni anni fa che era partita proprio dopo le dichiarazioni di un ex calciatore di serie A che aveva tirato in ballo alcune persone tra cui anche ex colleghi: in 9 erano poi finiti a processo. Uno scandalo che all’epoca aveva investito anche alcuni ambienti sportivi cittadini legati al mondo del calcio e all’uso di cocaina. I due pusher che avrebbero rifornito diversi clienti erano stati posti sotto intercettazione dalla squadra mobile lucchese e per loro sia in primo sia in secondo grado erano poi arrivate le condanne ora confermate definitivamente dalla Cassazione. Alcuni imputati sono stati assolti perchè il fatto non sussiste. Non basta infatti assumere cocaina per commettere reato e alcuni erano poi risultati estranei completamente alle vicende.

Le dichiarazioni dell’ex calciatore insomma erano vere ma solo in parte, almeno da un punto di vista giudiziario. Per i due pusher invece il caso giudiziario si è concluso definitivamente e sarà il giudice dell’esecuzione ora a stabilire quanta pena residua dovranno scontare dopo aver effettuato i calcoli rispetto al periodo detentivo già subito.

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